“Gnl è una merce come altre e aiuterà il porto ad avere numeri in linea con le ambizioni della città“

“Gnl è una merce come altre e aiuterà il porto ad avere numeri in linea con le ambizioni della città“

Riceviamo e pubblichiamo nota di Forza Italia

Finanche un populista come Michele Emiliano, quello che paragonava il cantiere Tap ad una iattura, ha compreso che un investimento come quello di Edison consentirà al porto di Brindisi di dotarsi di un’infrastruttura green per il biometano ed i carburanti di sintesi “carbon neutral” (sarà il primo tassello per una hydrogen valley), di incrementare e diversificare i traffici portuali e di generare oltre 200 occupati.
Il porto di Brindisi ha bisogno di aumentare i propri traffici se vuole ambire a diventare porto core e intercettare finanziamenti e investimenti: ebbene, il gnl è una merce come altre ed aiuterà il porto ad avere numeri in linea con le ambizioni della città. Così come avrebbe aiutato in questa ottica, e pure tanto, la collocazione di un rigassificatore offshore. Purtroppo il dibattito pubblico è inquinato da ideologia e preconcetti che non consentono di spiegare per bene quali passi bisogna compiere per raggiungere gli obiettivi che tutti ci prefiggiamo.
A livello occupazionale si stima che l’impatto di infrastrutture del genere produca per ogni lavoratore diretto altri 5 lavoratori indiretti. Questo perché attorno al gnl potrebbe ad esempio nascere una rete di distributori, dato che al momento l’unico distributore presente in zona è quello situato a Mesagne. Inoltre, il gnl consente un risparmio energetico per l’alimentazione dell’autotrazione pari al 46% e ciò determinerebbe un vantaggio competitivo per le imprese salentine dato che il 98% delle attività economiche locali avviene su gomma. Inoltre, per ognuno dei circa 100 scali annui di gasiere stimati si genererebbe lavoro per gli operatori portuali che forniscono servizi a terra.
A differenza, poi, di quanto temuto da alcuni esponenti politici in merito alla possibilità che l’impianto possa incidere negativamente su altri traffici su rotaia, al contrario si immagina che proprio l’intermodalità salentina potrebbe essere favorita dall’investimento, in quanto il gnl può essere containerizzato e trasportato su ferro, magari tramite i camion caricati sui treni. Ciò valorizzerebbe quei binari in banchina perché si renderebbe sostenibile l’intermodalità legata a feeder e rotabili, forti anche della circostanza che l’asse ferroviario sarà adeguato alla sagoma PC 80 dando così la stura alle autostrade viaggianti, alimentate dalla presenza di carburante più economico e di corridoi trasversali già consolidati, che determinerebbero per Brindisi un ruolo nodale all’interno del nuovo Quadrilatero del Sud immaginato dalla Svimez e dal Governo.
Infine vi è il discorso legato alla maggiore attrattività del porto rispetto ai navigli, in quanto la presenza di un impianto di rifornimento di gnl consentirebbe a Brindisi di intercettare nuovi traffici di rotabili al momento diretti ad Ancona, ma anche di attrarre navi da crociera perché le navi che fanno rifornimento in porto tendono poi a sceglierlo anche come scalo. Accanto a questo consolidamento di traffici, la cantieristica brindisina potrebbe sviluppare skills ulteriori nella manutenzione dei nuovi motori a gnl.
Insomma, ci sono decine di ragioni concrete per accogliere un investimento come quello di Edison. Non vederle è da miopi.

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