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La transizione ecologica sempre più necessaria per la salvaguardia dell’ambiente

La transizione ecologica sempre più necessaria per la  salvaguardia dell’ambiente

La tragedia che, nei giorni scorsi, ha colpito Casamicciola Terme, nell’isola di Ischia – 60mila abitanti e più di 27 mila pratiche di sanatoria – dimostra in tutta evidenza la necessità che sia sempre rispettato l’ambiente e, anche per questo, che si investa senza più alcun indugio in quella transizione ecologica tanto sbandierata quanto poco praticata nel nostro Paese.
Quella comunità paga, dunque, le conseguenze non solo di un evento naturale, una frana partita dall’apice del monte Epomeo da un’altezza di circa 780 metri raggiungendo il mare ma, innanzitutto, un dissesto già aggravato dal terremoto del 2017 in conseguenza del quale più che di proposte di condoni sarebbero stati necessari investimenti significativi, volti a ripristinare la complessiva sicurezza del territorio.
La Puglia e, ovviamente, Brindisi non sono immuni da rischi analoghi, stanti le cosiddette bombe d’acqua e la scia di danni registratisi per questo nei comuni della provincia, a fronte delle ben 11mila allerta-meteo del 2021 dichiarati nell’intero Paese.
E se l’ Ispra tempo addietro quantificò in almeno 40 mld le risorse finanziarie necessarie per mettere in sicurezza il territorio nazionale, oggi le continue tragedie di natura idrogeologica e climatica dimostrano l’urgenza di non perdere altro tempo per mettere in sicurezza l’intero patrimonio immobiliare pubblico e privato, a fronte di un consumo di suolo realizzato senza controllo, al punto che si è costruito un metro quadro al secondo, come in nessun altro Paese in Europa.
Quella messa in sicurezza dovrà cominciare dalle scuole, considerando che in Italia esistono ancora 600 edifici costruiti prima dell’800, altri 1000 prima del ‘900 e che in Puglia per il 54% di essi non esiste il certificato di abitabilità, per circa il 60% quello antincendio, per oltre la metà sono necessari interventi strutturali straordinari e che 141 istituti scolastici, come emerso dallo studio di OpenPolis, sono considerati a rischio frane o alluvioni.
Ebbene, il Pnrr ha previsto circa 60 mld per interventi sul versante ambientale di cui 15 per la riqualificazione degli edifici, risorse che devono essere spese fino all’ultimo euro, non dimenticando, aggiuntivamente, la carenza di organici nei Vigili del Fuoco, nella Protezione civile, senza dei quali non c’è vera prevenzione.
Restando, dunque, in tema di transizione ecologica, bisogna sempre più limitare la produzione energetica da fonti fossili, che pregiudicano i nostri sistemi naturali, civili, ambientali e climatici, anche se ancora necessari agli attuali sistemi produttivi ed accelerare sugli investimenti in fonti rinnovabili, rispetto alle quali non è più il tempo di frapporre ritardi rispetto ai relativi impianti di produzione.
Contestualmente bisogna accelerare sulla rigenerazione urbana, sull’ampliamento numerico delle comunità energetiche sulla scia della meritoria esperienza promossa da Arca Nord Salento, sul recupero dell’edilizia pubblica a superficie invariata, sulla mobilità sostenibile, sulla difesa del suolo e non già sul suo continuo consumo.
L’Europa non avrebbe concesso al nostro Paese la più alta mole di risorse se non ci avesse riconosciuto le attuali, profonde vulnerabilità economiche, produttive, sociali, infrastrutturali, ancor più amplificate dai ritardi di sviluppo del Sud e, per quanto ci riguarda, del nostro territorio.
Quindi è necessario non fermarsi ma fare squadra, per superare le difficoltà e non per acuirle, anteponendo a tutto un protagonismo istituzionale ad esclusivi fini socio-economici e di sviluppo.
Brindisi ha molteplici opportunità, lo ripetiamo da tempo!
Il suo porto, ad esempio, è interessato da importanti investimenti volti a completare le infrastrutture per renderlo ancor più appetibile, tanto per il settore crocieristico e da diporto , quanto per investimenti produttivi industriali, energetici, tecnologici, senza i quali non c’è sviluppo né occupazione aggiuntiva.
Ottima, al riguardo, la notizia degli investimenti previsti per il cold ironing, ovvero il processo di fornitura di energia elettrica a una nave all’ormeggio dalle banchine, che lo renderà sostenibile dal punto di vista ambientale e soprattutto attrattivo per il traffico marittimo del Mediterraneo .
A tal proposito auspichiamo che si velocizzino i necessari investimenti sulla logistica portando a termine i progetti più volte illustrati da Enel logistic.
Significa anche questo non bloccarsi di fronte a qualsivoglia difficoltà burocratica stante la necessità di puntare ad un vero piano per la crescita del territorio, per garantire continuità occupazionale ed opportunità di futuro ai tanti giovani che, al momento, siedono tra i banchi di scuola e delle Università per realizzare i propri sogni senza abbandonare i propri affetti e la propria terra.
Giovani dei quali abbiamo tanto bisogno se riusciremo a fermarne l’emorragia territoriale, investendo in formazione, in competenze, in conoscenza, in innovazione tecnologica, in processi di inclusione lavorativa.
Inclusione specie per chi è chiamato a riqualificarsi professionalmente per via della transizione digitale ed energetica che ormai non risparmierà alcun settore produttivo pubblico e privato e coinvolgerà anche i tanti giovani che oggi studiano, con la consapevolezza di dover approdare un giorno ad un mondo del lavoro che cambia ad una velocità straordinaria e che non saranno mai più disponibili ad attendere l’inerzia che, talvolta, caratterizza la classe dirigente del Paese e del territorio.

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