Seleziona Pagina

Piantine di Marijuana per uso personale, escluso lo spaccio. Coniugi assolti a Brindisi, il Gup condivide la tesi delle difesa

Piantine di Marijuana per uso personale, escluso lo spaccio. Coniugi assolti a Brindisi, il Gup condivide la tesi delle difesa

Assolti perchè il fatto non costituisce reato. Alla chiusura del rito abbreviato il GUP ha riconosciuto l’innocenza di una coppia di coniugi residente a San Pancrazio Salentino, il marito 31enne difeso dall’Avv. Pasquale Morleo, 28 anni la moglie difesa dall’Avv. Emanuela De Francesco, il cui stato di indagati per questo procedimento era partito dopo che i carabinieri avevano ritrovato, nella loro disponibilità, tre piantine di Cannabis, coltivate illegalmente e da cui sarebbe stato possibile ricavare 46 dosi.
Il P.M. titolare dell’indagine, aveva chiesto quattro mesi di reclusione e 1100 di multa per la donna e 8 mesi e 1.500 di multa per il coniuge, pena più severa perchè gravato di un reato precedente dello stesso genere.
I difensori, all’esito della discussione del rito abbreviato di martedì 14  marzo 2023, avevano richiesto l’assoluzione per i propri assistiti perchè secondo quanto cercato di dimostrare al giudice, la condotta della coppia non avrebbe costituito reato.
I fatti risalgono all’8 settembre del 2021, quando un controllo dei Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino, presso il cortile del piano terra dell’abitazione dei coniugi, aveva portato al rinvenimento e sequestro di tre piantine di Marijuana. Da quel momento era iniziato l’iter procedurale per la coppia con successivi passaggi inerenti il tipo di percorso giudiziario scelto, quello del rito abbreviato.
Secondo le ragioni messe in campo dalla difesa, la circostanza del ritrovamento delle tre piantine, che si trovavano nel cortile senza lampade, impianti di ventilazione o di irrigazione e collocate in vasi che ne escludevano la capacità, così come dimostrato anche da una relazione tecnica abbinata alla memoria difensiva, di fornire un rilevante quantitativo di marijuana come si potrebbe attribuire ad un orto botanico, seppure la quantità valutata fosse comunque superiore a quella consentita per legge. Confermate queste circostanze, se ne deduce quindi come conseguenza l’intenzione all’uso strettamente personale della sostanza senza consumazione di nessun reato di spaccio, di minaccia per la salute pubblica o per l’ordine e la sicurezza. La difesa ha inoltre citato la sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione sulla coltivazione di sostanze stupefacenti. Nella sentenza indicata si riferisce espressamente alla sostanziale differenza anche tra quella che appare evidentemente una coltivazione domestica di  Marijuana Cannabis e destinata quindi all’uso personale del singolo individuo, e di quella che invece è coltivata per il consumo su larga scala e capace di incidere in maniera decisa sulla sicurezza pubblica.
Il Gup  accogliendo la tesi difensiva ha quindi assolto entrambi gli imputati perchè il fatto non costituisce reato.

Circa l'autore