
Polo universitario, incontro col colonnello Calcagni: “le cicatrici sul mio corpo sono decorazioni per le battaglie che ho combattuto”


“Ai professionisti sanitari del domani – ha aggiunto Calcagni – voglio dire che prendersi cura dei pazienti è una vera e propria missione. Il lato umano è fondamentale: bisogna essere sempre pronti a donare un sorriso e una carezza”. Durante il seminario è stato proiettato il docufilm di Michelangelo Gratton “Io sono il colonnello” che racconta la storia di Carlo Calcagni: ufficiale pilota e istruttore di elicotteri dell’Esercito Italiano e paracadutista della Folgore, nel 1996, durante una missione internazionale di pace della NATO, sotto l’egida delle Nazioni Unite, in Bosnia-Herzegovina, ha subito una massiccia contaminazione da metalli pesanti e ha sviluppato una grave patologia multiorgano. Nonostante la malattia, ha continuato a distinguersi in ambito sportivo, dal ciclismo al canottaggio, diventando un atleta paralimpico di livello internazionale.
“Dopo oltre ventidue anni di malattia legata all’uranio impoverito – ha detto – ho messo a disposizione degli altri la

“La testimonianza di un campione nella vita e nello sport – ha detto Gabriella Chionna – rappresenta un tassello importante del percorso universitario: i valori umani sono alla base dell’esperienza didattica”.
Gabriella Guida ha sottolineato che “nel racconto del colonnello Calcagni emergono le numerose patologie con cui si confronta ogni giorno, ma anche tante cose sane, come i valori del rispetto, dell’amicizia e della famiglia”.
Al termine dell’incontro il dg De Nuccio ha consegnato una targa al colonnello Calcagni: “il percorso formativo degli studenti – ha detto il direttore generale – è stato arricchito da questa testimonianza, esempio straordinario di forza, coraggio e resilienza”.