Da Drusilla Foer a Chiara Francini, da Francesco Pannofino a Carlo Buccirosso, dieci spettacoli per la scintillante stagione di prosa di Fasano
7 dicembre 2023
Goldenart Production / Viola Produzioni / Altra Scena / I due della città del sole
Giorgio Colangeli, Mariano Rigillo
I DUE PAPI
di Anthony McCarten
traduzione Edoardo Erba
con la partecipazione di Anna Teresa Rossini
e con Ira Fronten e Alessandro Giova
scene Alessandro Chiti
costumi Vincenzo Napolitano – Alessandra Menè
disegno luci e fonico David Barittoni
regia GIANCARLO NICOLETTI
Dall’autore premio Oscar per BohemianRhapsody, L’ora più buia e La teoria del tutto arriva il testo teatrale da cui è stato tratto un film Netflix di grande successo. Non fatevi ingannare dal titolo, perché I Due Papinon vuole tediare con nessuna soporifera dissertazione teologica. Fra documento storico, humor e dramma, lo spettacolo ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino. E, soprattutto, ci racconta la nascita di un’amicizia – speciale e inaspettata – fra due personalità fuori dall’ordinario. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?
18 dicembre 2023
Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro /Argot Produzioni
Chiara Francini, Alessandro Federico
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA
di Dario Fo e Franca Rame
luci Alessandro Barbieri
scenografia Katia Titolo
costumi Francesca di Giuliano
musiche Setti – Pasino
aiuto regia Rachele Minelli
regia ALESSANDRO TEDESCHI
L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza”
tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata. Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame la descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile in cui tutti ci si riconoscono. Coppia aperta…quasi spalancata porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia. Rappresenta uno degli spettacoli più popolari in Italia. In Germania ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.
10 gennaio 2024
Argot Produzioni / Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro/ Teatro delle Briciole / Solares
Fondazione delle arti
Vanessa Scalera
LA SORELLA MIGLIORE
di Filippo Gili
e altri attori in via di definizione
regia FRANCESCO FRANGIPANE
Luca ha 37 anni: ai domiciliari da un paio di anni dopo averne passati quattro in carcere, vive da sua sorella Sandra. Gliene rimangono altri due di condanna. Un giorno arriva Giulia, la sorella maggiore, avvocatessa, che comunica al fratello di aver scoperto, casualmente, che la donna investita sei anni prima era affetta da un melanoma in fase acutissima: avrebbe avuto non più di tre mesi di vita. Oltre ad alleggerire, sia pur retrospettivamente, il senso di colpa per il tale misfatto, Giulia, facendo anche leva sul cambio percettivo dell’opinione pubblica al riguardo, sostiene di poter usare questa novità a livello processuale: punta ad uno sconto di pena. Che puntuale arriva. La sostanza non cambia però: il giorno della sentenza di assoluzione, un amarissimo e violento confronto tra Giulia e il fratello, segnerà brutalmente quella data. Giulia non concorda con quella strana, strisciante felicità. La sera, le due sorelle si ritrovano sfatte a parlare. Ma Sandra, la sorella minore, scopre, sconvolta, che Giulia, quel dettaglio, lo conosceva, forse, da molto più tempo.
19 gennaio 2024
La Pirandelliana
Gianfelice Imparato, Marina Massironi, Valerio Santoro
IL MALLOPPO
di JoeOrton
traduzione di Edoardo Erba
e con Giuseppe Brunetti, Davide Cirri
scene Luigi Ferrigno
costumi Anna Verde
disegno Luci Antonio Molinaro
regia FRANCESCO SAPONARO
Due ladri inesperti decidono di svaligiare la banca accanto all’impresa di pompe funebri in cui lavorano, ma sono costretti a nascondere la refurtiva… nella bara della madre appena deceduta di uno di loro. Così tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini, inizia una rocambolesca sequela di situazioni spassose e assurde tipiche dell’umorismo nero britannico. Il Malloppoè infatti uno egli esempi più famosi e divertenti della black comedy – gli inglesi ne sono maestri – in cui con ironia e cinismo si attaccano i capisaldi della società borghese: le forze dell’ordine, il matrimonio, il culto della morte. Il testo – scritto negli anni ’60 – divenne un successo clamoroso, arrivando a vincere il premio come migliore commedia dell’anno e lanciando il suo giovane autore Joe Orton come la nuova stella del panorama teatrale inglese. Da allora ha mietuto successi nel West End londinese e a Broadway dove è stato interpretato anche da Alec Baldwin e Kevin Bacon. Un ritmo incalzante, una satira feroce, un testo dissacrante e poco rappresentato da noi che speriamo di far conoscere e apprezzare anche dal pubblico italiano.
30 gennaio 2024
Coop. Tiberio Fiorilli
Totò Onnis
BOSSOLO
di Antonio Palumbo
scene e costumi Angela Varvara
regia ANTONIO PALUMBO
Bari. Borgo antico. Una domenica d'estate del 1964. Una donna è intenta a mescolare il ragù nella cucina di casa sua e tenta di svegliare il figlio ancora a letto nella propria stanza. Una vecchia radio trasmette musica. Trent’anni dopo, quel ragazzino restio a destarsi, diventerà un potente uomo di malavita. Lo ritroviamo, con un salto temporale sottolineato dallo scandire di una macchina da scrivere di un commissariato in cui il brigadiere sta compilando le anagrafiche dell’indiziato, all’interno del suo studio. C’è un morto e il boss dietro la scrivania. Fuori le sirene della polizia sanciscono la sua, oramai, imminente cattura. L’epilogo dell’esistenza di un boss di mezz’età, una storia che racconta il terreno dove attecchiscono le radici di una malavita a suo modo romantica in forte contrasto con quella odierna. Con un intenso colpo di scena finale.
9 febbraio 2024
Ente Teatro Cronaca / A.G. Spettacoli
Carlo Buccirosso
IL VEDOVO ALLEGRO
scritto e diretto da CARLO BUCCIROSSO
con Gino Monteleone, Elvira Zingone, Donatella de Felice e con Davide Marotta
Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento… La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.
Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta… Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza! Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro in cui è piombato ormai da tre anni? Lo scoprirete solo venendo a teatro… Carlo Buccirosso
27 febbraio 2024
Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
Francesco Pannofino
CHI È IO?
scritto e diretto da ANGELO LONGONI
e con Emanuela Rossi, Eleonora Ivone, Andrea Pannofino
Chi è io? è una commedia teatrale divertente e metafisica, è uno show televisivo di successo nel quale si intervistano personaggi anticonformisti. Chi è io? è un’indagine condotta sotto i riflettori e davanti alle telecamere, con presentatori vestiti di paillettes che rappresentano contemporaneamente lo show e la vita reale. Chi è io? è una commedia psicologica, psicosomatica, psichedelica, psicotropa che agisce su spettatori, pazienti, personaggi, presentatori e terapeuti. Chi è io? è la domanda rivolta a Leo Mayer che lo costringe a ripercorrere alcuni momenti della sua vita come in un sogno accompagnato dalle persone che ama e che lo amano. Il suo è un tumulto di paure, debolezze e passioni in un vortice di annegamento. Può l’amore essere più forte della morte? Forse sì se i sogni, mischiandosi con la vita, ci riescono a strappare dall’anticamera dell’irreale.
Leo Mayer rivive la propria esistenza con spostamenti della credibilità, verosimili ma non veri. È così che lui, intellettuale, ironico pensatore, critico raffinato e sarcastico della società si trova nel tritacarne trash di un’ospitata televisiva in cui tutto viene fuso e mischiato. L’alto e il basso sono indistinguibili e lo spaesamento è comico e inquietante.
15 marzo 2024
Balletto di Roma
Carola Puddu, Paolo Barbonaglia
GIULIETTA E ROMEO
20th Anniversary 2002-2022
balletto in due atti
liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare
musiche Sergej Prokof’ev
scene Fabrizio Monteverde
costumi Santi Rinciari
lighting design Emanuele De Maria
coreografia e regia FABRIZIO MONTEVERDE
Opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde – che ha debuttato al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e riallestita nel 2002 dal Balletto di Roma – negli ultimi 20 anni Giulietta e Romeo si è rivelata una delle produzioni di maggior successo nel repertorio del Balletto di Roma.
Il focus è sul personaggio di Giulietta, fragile e passionale allo stesso tempo nella sua semplicità, animata da una purezza di sentimenti: una donna volitiva pronta a lottare per la propria felicità.
Nel suo Giulietta e Romeo, la Verona degli infelici amanti di Shakespeare si trasforma in un Sud oscuro e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito custodisce la memoria di un conflitto mondiale che ha spazzato via morale e sentimento, e – risonando quanto mai attuale – annuncia, al di là delle macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta è protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile. Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, è martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta.
Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico.
21 marzo 2024
La Pirandelliana
Ettore Bassi
TRAPPOLA PER TOPI
di Agatha Christie
traduzione e adattamento di Edoardo Erba
con Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Tommaso Cardarelli,
Raffaella Anzalone
scene Luigi Ferrigno
costumi Francesca Marsella
musiche Paolo Silvestri
luci Antonio Molinaro
regia di GIORGIO GALLIONE
Trappola per topi ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare. Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino. Credo che i personaggi di Trappola nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. Giorgio Gallione
5 aprile 2024
Franco Godi per Best Sound/ Savà Produzioni Creative
Drusilla Foer
VENERE NEMICA
scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli
con Elena Talenti
regia DIMITRI MILOPULOS
Venere, Dea della bellezza e dell'amore, esiste ancora. Creatura immortale, l’antica Dea vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti, immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la Dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità. Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità, che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze e sentimenti. Venere può permettersi di essere imperfetta tra gli umani.
Grazie al rapporto con la sua misteriosa e inseparabile cameriera, bellissima, Venere, quasi per gioco, nel momento in cui gli uomini non credono più agli dei ma agli eroi, ripiomba nel passato: nella storia di Amore, il figlio ingrato e disobbediente, e Psiche, sulla quale Venere- da suocera nemica- riversa tutto il suo rancore di Dea frustrata e di Madre tradita.
Ispirato alla favola di Apuleio ‘Amore e Psiche’, Venere Nemica rilegge il Mito in modo divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.