Tentato omicidio di un sorvegliato speciale a San Vito dei Normanni, la DDA arresta due malviventi del posto
Due arresti dei carabinieri a San Vito dei Normanni con la pesante accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, dall’aver agevolato un’associazione mafiosa nonché possesso e porto abusivo di arma. Le iniziali degli arrestati sono A.D. e G.N., entrambi della cittadina normanna, raggiunti da un decreto di fermo del Pubblico Ministero Carmen Ruggiero, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. A darne esecuzione lo scorso 20 giugno i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brindisi e del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni.
I due, durante un agguato nella abitazione della vittima, avrebbero tentato di uccidere a colpi di pistola un sorvegliato speciale di San Vito dei Normanni che al momento dell’attentato era in compagnia di un’altra persona.
I fatti si sono svolti nella serata del 19.06.2022, intorno alle ore 20:00, quando i due arrestati, armati di pistola calibro 7,65, fecero irruzione all’interno dell’abitazione del sorvegliato speciale p.s. di San Vito dei Normanni bersaglio della spedizione punitiva, che in quel momento era in compagnia di un’altra persona. I malviventi esplosero due colpi di pistola non riuscendo nel loro intento per la pronta reazione delle vittime che si diedero alla fuga sui tetti delle abitazioni limitrofe.
L’intento omicida quindi non andò a buon fine anche per un inceppamento dell’arma. I presunti malfattori, dopo l’evento, si sono resi irreperibili trovando rifugio in località isolate di San Vito dei Normanni e Brindisi, grazie anche ad una presunta rete di fiancheggiatori.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha contestato agli indagati il metodo mafioso e l’agevolazione di un’associazione mafiosa in quanto la spedizione omicidiaria rientrerebbe in un più ampio disegno criminoso ricadente nei conflitti per il controllo del territorio e dei relativi traffici illeciti nel comune di San Vito dei Normanni ed altre località limitrofe da parte di contrapposte fazioni della criminalità organizzata. Dopo le formalità di rito i fermati sono stati condotti in carcere.
