Morte encefalica per la donna di 47 anni colpita da un colpo di pistola alla testa durante lite familiare

Morte encefalica per la donna di 47 anni colpita da un colpo di pistola alla testa durante lite familiare

E’ indagato per tentato omicidio il 55enne Adamo Sardella, l’uomo che, al termine di una lite avvenuta sulla complanare della strada statale 7 che collega Brindisi a Taranto ha provocato, con accertamento del reparto rianimazione dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, nel pomeriggio di lunedì 27 maggio 2024, la morte encefalica della cognata 47enne (l’uomo è il fratello del marito defunto da diversi anni) dopo aver sparato un colpo di pistola che ha colpito la donna alla testa che nel nosocomio brindisino era arrivata in condizioni gravissime.
L’accusa per il 55enne, assistito dall’avvocato Vito Epifani e che si trova nella casa circondariale di Brindisi, potrebbe, con molta probabilità, trasformarsi in omicidio colposo con l’aggravante del porto abusivo di arma da fuoco, tra l’altro non rintracciabile, poichè si tratta di una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa, da cui sono stati esplosi diversi colpi. Intanto proseguono le indagini al vaglio degli agenti del Commissariato di Mesagne coordinati del Vicequestore Giuseppe Massaro e dei colleghi della Squadra Mobile di Brindisi guidati dalla pm Paola Palumbo.
Da una prima ricostruzione dei fatti Sardella e un altro suo parente viaggiavano a bordo di una Volkswagen Golf grigia, mentre la cognata ed il suo compagno erano a bordo di una Nissan Juke. I quattro si sono incontrati fra le ore 13:30 e le 14 di ieri, davanti a un’azienda presente sulla complanare in direzione Brindisi. A quel punto in una serie di confronto sarebbe iniziata una discussione legata a dissidi familiari. Il confronto è sfociato in una lite e solo a quel punto Sardella avrebbe estratto la pistola e aperto il fuoco, sparando più volte. Uno dei proiettili ha rotto il finestrino anteriore destro della vettura colpendo la donna alla testa mentre occupava il sedile del passeggero, il compagno della donna nell’alterco partito successivamente ha riportato delle ferite lievi alla testa. Sul posto richiesto l’intervento del 118 che ha immediatamente trasportato la 47enne  all’ospedale  e da subito ricoverata in Rianimazione. Gli altri sono finiti in commissariato. Accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria anche per il parente dell’arrestato che non risulta indagato. Posizione non semplice comunque anche per il compagno della vittima, denunciato a piede libero per essere stato trovato in possesso di una katana rinvenuta dalla polizia con il  fodero.
Nelle prossime ore il protagonista della sparatoria si presenterà davanti al gip, per l’interrogatorio di convalida, l’andamento dei fatti sarebbe in fase di valutazione da parte degli inquirenti poichè la ricostruzione è stata resa possibile dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda. Ascoltati anche i familiari delle persone coinvolte.
Per la vittima è stato disposto il prelievo degli organi a scopo di donazione per trapianto poichè la donna era una donatrice in quanto aveva formalmente espresso in vita la volontà di donare i suoi organi.
In seguito alla diagnosi di morte encefalica, come previsto dalla legge, sul corpo della donna è partita una fase di osservazione della durata di 6 ore da parte di un collegio medico composto da tre dottori, un anestesista, un rianimatore ed un neurologo, è cominciata oggi intorno alle 15 del 27 maggio. L’osservazione è una semplice formalità di legge poichè la morte è certificata e resta fissata con l’orario di inizio della stessa. Il Pm ha comunque dato il via libera alle operazioni di prelievo organo.

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