Latiano sconvolta dopo la tragedia dell’omicidio-suicidio, inquirenti al lavoro per ricostruire l’accaduto
L’omicidio suicidio di Latiano ha portato con sè tutto lo sconforto che una tragedia di questa portata possa suscitare in un paese. Una intera comunità sconvolta e incredula che ancora si chiede come sia potuto accadere un doppio delitto così efferato che ha significato per l’unico sopravvissuto, il 56enne Cotrino De Milito la perdita in pochissimi minuti della moglie 64enne Giuseppina Lamarina per opera del figlio 32enne Mirco De Milito e quella di quest’ultimo suicidatosi lanciandosi dal terrazzo dopo aver colpito, fortunatamente non a morte, anche il padre.
A ribadire lo sgomento del paese in provincia di Brindisi, con un post sul proprio profilo facebook, il sindaco Mino Maiorano che, per descrivere il momento e lo stato d’animo, ha utilizzato parole precise: “Sgomento, cordoglio, vicinanza e solidarietà. L’intera comunità latianese è incredula e profondamente addolorata per quello che è accaduto ad una nostra famiglia; un figlio che uccide la madre, ferisce gravemente il padre e poi si suicida, una tragedia nella tragedia che, molto probabilmente, solo un profondo disagio fisico e psichico può determinare.
Troppa angoscia e troppo dolore. Stringiamoci intorno a Cotrino che in questo dramma è rimasto, in un maledetto istante, vedovo della moglie e orfano del figlio, auguriamogli di guarire e sopratutto di rimarginare quanto prima le profonde ferite che questa tragedia ha causato alla sua anima.
Un plauso alle forze dell’Ordine e agli Inquirenti per il professionale servizio che stanno prestando per ricostruire l’accaduto.”
Aveva provato a fermare il figlio già intenzionato a suicidarsi, Cotrino, ma il 56enne è stato colpito alla testa prima di vederlo lanciarsi nel vuoto dopo una colluttazione tra i due. L’uomo è rimasto poi in osservazione presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi venendone dimesso il giorno dopo.
Un dramma da ricercare nella psiche e nella situazione che il 32enne Mirco stava vivendo, una indagine che ora è al vaglio dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni che investigano sul delitto, consumatosi alle 17 di martedì 24 ottobre all’interno della palazzina di via Luigi Errico nella periferia di Latiano, dove Cotrino viveva con la moglie. In un’appartamento al piano superiore, viveva con la compagna il figlio, dipendente dello stabilimento Ge Avio Aero di Brindisi, riconosciuto come una persona tranquilla, dedita al lavoro e appassionata di calcetto con gli amici.
Secondo indiscrezioni il movente sarebbe da ricercare in alcuni problemi di salute che il giovane stava attraversando. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, intorno alle 17 di martedì 24 ottobre Mirco, che si trovava a casa dei genitori ha raggiunto, armato di accetta, la camera da letto dei genitori, la madre era allettata da una malattia, reduce da un ricovero di alcuni mesi a Francavilla Fontana prima di essere trasferita a Noci e rientrare infine a Latiano. Colpita a morte la donna, con il sopraggiungere del padre che ha tentato invano di fermarlo, il 32enne ha colpito il genitore alla testa, il figlio è poi salito verso il tetto della palazzina mentre il padre, ferito, ha chiesto aiuto ai vicini. Nel frattempo Mirco ha raggiunto il terrazzo lanciandosi da 10 metri e morendo sul colpo con l’accetta, usata per colpire la madre, vicino a lui.
Al momento i corpi di madre e figlio sono a disposizione del pm del tribunale di Brindisi, Gualberto Buccarelli che non si sa ancora se ne disporrà l’autopsia. Mentre si attende di capire cosa possa essere successo e aver portato ad una così grave azione, la cittadinanza di Latiano si interroga sul perchè di una simile tragedia.