L’infermiera e la foto shock mentre ricuce sorridendo un cadavere, esposto in procura e azione disciplinare disposti dall’Asl

L’infermiera e la foto shock mentre ricuce sorridendo un cadavere, esposto in procura e azione disciplinare disposti dall’Asl

In una foto pubblicata sul profilo privato di facebook nel maggio scorso appariva sorridente mentre, cuffia in testa, mascherina su naso e bocca e ago e filo da sutura, era intenta a ricucire le ferite aperte di un cadavere all’interno dell’obitorio dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi. Oltre a diventare virale, il post ha suscitato sdegno e rabbia ed ha attirato l’attenzione di diversi media locali, regionali e nazionali,
L’Asl di Brindisi ha fatto sentire la propria voce attraverso il Direttore Generale Maurizio De Nuccio aveva in un primo momento dichiarato: “Prendo atto di un grave e negligente comportamento attribuito ad una dipendente della Asl Br e risalente a diversi mesi fa, da quanto si apprende, al primo maggio di quest’anno. L’azienda prende le distanze da ogni azione individuale che ne comprometta l’integrità e allo stesso tempo non può restare indifferente rispetto a questi episodi, che vanno tuttavia accertati e approfonditi. Mi attiverò a tal fine segnalando il fatto a chi di competenza”.
Sull’accaduto si era espresso anche l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.  Di seguito il Comunicato Stampa diffuso dal Presidente Arturo Oliva: <<In merito alla triste vicenda portata alla luce da articoli giornalistici, non smentiti, e riguardanti gli scatti di un operatore sanitario ritratto davanti ad un cadavere sottoposto ad una procedura autoptica, presso il P.O. “Perrino” di Brindisi, l’Omceo stigmatizza e condanna l’episodio, a prescindere dalla competenza e/o appropriatezza professionale dell’autore.
Le immagini non lasciano dubbi e impediscono equivoci interpretativi. L’assenza di pietas nell’occasione è evidente e configura una condotta che offende e ricusa qualsiasi valore etico e sociale, negando il rispetto per la dignità dovuta al corpo di un defunto.
L’Omceo di Brindisi si sottrae alla disputa circa l’appartenenza dell’autore ad una categoria professionale piuttosto che ad un’altra, ma rimane attonito di fronte a tale comportamento che offende, indistintamente, tutti i professionisti della salute impegnati quotidianamente a cercare di lenire ed attenuare sofferenze fisiche e psichiche dei malati e delle loro famiglie e a garantire, “sempre”, la dignità dovuta alla persona, anche quando defunta.
Oltre alla mancanza di buon gusto, richiamata dal Presidente della Federazione Nazionale dei medici dott. Filippo Anelli, registriamo la profonda indignazione e amarezza dei tanti operatori sanitari che ogni giorno, con professionalità e decoro, affrontano le varie fasi dell’assistenza sanitaria nelle strutture della provincia e che hanno sentito il dovere deontologico e la necessità morale di dissociarsi ufficialmente.
L’Omceo di Brindisi attiverà ogni azione utile alla difesa ed alla salvaguardia del decoro della professione, a partire dalla convocazione, urgente, di tutti i medici del servizio di Anatomia Patologica del P.O. “Perrino” di Brindisi.>>§
Di ieri la notizia che la Asl Brindisi ha presentato esposto in procura. Questa la comunicazione ufficiale:
“In riferimento a quanto appreso dagli organi di stampa nella giornata di ieri, circa la pubblicazione di una immagine diffusa nel mese di maggio scorso da una dipendente che la ritraeva durante l’attività lavorativa, la direzione generale stigmatizza tale condotta che lede i principi dell’etica e del comune decoro e viola il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Dai riscontri effettuati è stato accertato che la dipendente è tecnico sanitario di laboratorio biomedico con incarico di coordinatrice nell’unità operativa complessa di Anatomia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi. In merito a quanto accaduto il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica affinché valuti eventuali fattispecie di reato. A livello aziendale il caso è stato segnalato all’Ufficio Procedimenti disciplinari per le determinazioni di competenza, mentre il direttore di Anatomia patologica ha avviato una istruttoria interna per l’accertamento dei fatti. Le norme di comportamento sono contenute in regolamenti aziendali e codici disciplinari, richiamate con circolari interne che ciclicamente ne rammentano l’osservanza, a tutela dell’immagine e del buon andamento dell’attività. In data odierna è stata emanata e diffusa a tutto il personale una nota di richiamo al nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 81/2023), con particolare riferimento agli articoli che riguardano l’uso delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e corretto utilizzo dei social media”.

 

 

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