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Occupazione simbolica e sit in di protesta al Centro Anziani di Bozzano per la mancata riapertura, i frequentatori contro il Comune: “Promessa non mantenuta”

Occupazione simbolica e sit in di protesta al Centro Anziani di Bozzano per la mancata riapertura, i frequentatori contro il Comune: “Promessa non mantenuta”



Vibrante protesta dei frequentatori del Centro Anziani di Brindisi che nella mattinata di oggi, lunedì 14 ottobre 2022, hanno manifestato contro l’Amministrazione Comunale ed in particolare contro il primo cittadino Riccardo Rossi che accusano di non essere stato di parola quando, qualche mese fa aveva promesso, nel corso di una precedente manifestazione di malcontento di una delegazione degli stessi, che la loro attesa si sarebbe fermata il 15 settembre, data in cui il Centro Anziani avrebbe riaperto non solo per gli abituali ospiti, ma anche ripreso le numerose attività di cui gli stessi urlano a squarciagola la mancanza.
Numerosi i partecipanti a sit-in, organizzato davanti alla struttura di Via Spagna, nel quartiere Bozzano, che negli ultimi due anni, in seguito alla forzata chiusura per la pandemia e le restrizioni obbligatorie che le istituzioni hanno dovuto attivare, ha svolto la funzione di hub vaccinale. Una chiusura forzata verso la quale gli anziani non hanno mai avuto da ridire fino a quando, in base anche alle riaperture che su tutto il territorio nazionale il governo ha permesso, hanno iniziato a sperare che anche il loro punto di ritrovo potesse riprendere a funzionare. Oltre il danno, i presenti alla manifestazione di protesta, con tanto di cartelli alla mano, hanno sottolineato che, fiduciosi in una riapertura hanno pagato la quota relativa alla tessera, ridotta a 60 euro a fronte del costo totale di 110 euro annui (riduzione dovuta alla mancanza di diversi servizi che avrebbero dovuto attivarsi nei mesi successivi alla riapertura) ma, ad oggi, non hanno visto muoversi una foglia.
La protesta è proseguita nell’atrio del Centro Anziani dove i presenti si sono radunati per simulare una occupazione, era presente anche Cesare Mevoli, ex Assessore alle Politiche Sociali dal 2004 al 2009, e che da figura istituzionale fu il fautore della apertura della struttura per le funzioni svolte fino a prima della pandemia. Durante il suo incarico in seno all’allora Amministrazione Comunale si prodigò per superare la criticità che non permettevamo di aprirlo riuscendo poi ad inaugurarlo dopo aver reso funzionale un centro di Aggregazione a Tuturano. Mevoli, oggi coordinatore cittadino di Brindisi per Fratelli d’Italia ha voluto sottolineare come il Capoluogo Adriatico da “città all’avanguardia nel campo dei servizi sociali, a causa degli attuali amministratori, abbia perso il Centro di Aggregazione a Tuturano che funzionava benissimo ed è stato chiuso per metterci il 118, per la frequentazione di questo Centro Anziani di Bozzano, che la nostra amministrazione dell’epoca aveva reso aperto e gratuito, è stato imposto il pagamento di una tessera, poi hanno contingentato gli ingressi nonostante possa ospitare un gran numero di persone e infine destinato ad hub vaccinale chiudendolo definitivamente, almeno fino ad oggi; non solo, esisteva un pullman dei servizi sociali e se lo sono venduto, organizzavamo i soggiorni climatici coinvolgendo l’intera popolazione di anziani favorendo l’aggregazione sociale, ma oggi tutto questo sembra non esistere più. Come centrodestra, nel caso di vittoria alle prossime amministrative ci impegneremo a rimettere tutto in piedi, è vergognoso pensare che tutti questi servizi a favore dei cittadini si siano persi sotto amministrazioni di centro sinistra che sbandierano spesso i valori sociali”
Ora gli anziani attendono una risposta o una azione dell’Amministrazione Comunale che possa finalmente ridare loro la possibilità di riprendere a frequentare la struttura che sentono ormai come una seconda casa.

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