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Esplosione appartamento rione Commenda, il racconto dell’infermiere brindisino che ha assistito la donna ferita fino all’arrivo dei soccorsi

Esplosione appartamento rione Commenda, il racconto dell’infermiere brindisino che ha assistito la donna ferita fino all’arrivo dei soccorsi

“Ho solo fatto la mia parte, da infermiere impegnato ogni giorno nell’assistere le persone che ne hanno bisogno; ho pensato che fosse la cosa più giusta da fare”. Sono le parole di Mattia Stabile infermiere brindisino di 26 anni, il primo a soccorrere la donna che nella mattinata di oggi, venerdì 2 dicembre 2022, intorno alle 9 del mattino è rimasta coinvolta in una esplosione dovuta ad una fuga di gas nel proprio appartamento, al quinto piano di uno stabile situato in via dei Gracchi, nel rione Commenda di Brindisi. La deflagrazione, con molta probabilità causata dal gas fuoriuscito da una bombola o da un tubo difettoso, è avvenuta mentre la donna stava cucinando. Il boato ha spaventato diversi cittadini residenti negli isolati adiacenti al palazzo interessato. Pochi minuti prima, Mattia Stabile, che lavora come precario con un contratto di 36 mesi nel reparto Psichiatria di Statte dopo aver lavorato a Brindisi per un anno in Pneumologia Covid, era reduce da una notte di lavoro e, dopo aver fatto rientro a casa, era risceso in strada con il suo cane per la solita passeggiata mattutina. Mattia racconta così quei momenti: “Mi trovavo con il mio cane in via Giulio Cesare quando ho sentito lo scoppio. Era fortissimo, così forte da riuscire a distinguere il rumore di vetri che si rompevano e, subito dopo, le urla di una donna che gridava aiuto. In quel momento ho incrociato 3 donne che stavano cercando di capire da dove provenissero le richieste di aiuto, abbiamo provato a confrontarci su questo e alla fine abbiamo individuato il palazzo; in più un’altra signora da un balcone ha attirato la mia attenzione indicando la posizione da cui provenivano le urla. Passando ho intravisto all’incrocio tra via Giulio Cesare e via dei Gracchi un portone spalancato, le urla provenivano da là, a quel punto ho lasciato in custodia il cane ad una delle 3 signore che si trovavano con me e sono entrato in quel palazzo; mentre salivo le scale sui vari pianerottoli i condomini indicavano, davanti alla propria porta, che lo scoppio era avvenuto all’ultimo piano. L’odore di gas era fortissimo e da quello ho capito che a scoppiare con molta probabilità era stata la bombola del gas. Dietro di me verso l’appartamento esploso arrivava anche uno dei muratori impegnato nel rifacimento della facciata dello stabile, intenzionato a dare una mano anche lui. Arrivati al quinto piano, l’ultimo dello stabile, mi sono preoccupato subito delle condizioni della padrona di casa mentre il l’operaio è corso a chiudere il gas e aprire tutte le finestre dell’appartamento. Chiaramente entrambi in quel momento stavamo trattenendo il fiato per non inalare il gas che avvolgeva tutta la casa. Dopo aver adagiato delicatamente la donna sul pianerottolo le ho chiesto e  avuto conferma che la signora soffrisse di ipertensione e altre patologie cardiache, e facendomi dire dove tenesse il misuratore della pressione sono andato a prenderlo per controllare i suoi parametri. La misurazione della pressione dava valori altissimi, c’era il rischio che il cuore potesse fermarsi, così ho recuperato dall’appartamento il farmaco che assume per tenerla sotto controllo e l’ho aiutata a prenderlo. I vicini intanto hanno avvertito il 118 e i Vigili del Fuoco mentre la donna visibilmente esausta, quando viene raggiunta dal figlio ha avuto un mancamento. A quel punto ho effettuato le manovre per farla riprendere perchè temevo che, perdendo i sensi, avrebbe potuto risentire del gas inalato fino a quel momento e non rinsavire più. Fortunatamente la signora si è ripresa, dichiarata fuori pericolo è stata assistita dai sanitari dell’ambulanza arrivata in quel momento.”
Sul posto, come detto, sono arrivati anche i Vigili del Fuoco partiti dal Comando Provinciale di Brindisi che hanno effettuato gli accertamenti per  capire i danni, mettere in sicurezza e verificare l’agibilità dell’appartamento, e una pattuglia dei Carabinieri.
Siamo venuti a conoscenza dell’intervento di Mattia, un infermiere precario che per lavorare macina ogni giorno 148 Km tra andata e ritorno, così abbiamo ritenuto opportuno raccontare, anche a beneficio della donna ferita, quanto sia successo, per poterle dare, magari fra qualche giorno, modo di poter  ringraziare quell’angelo che si è precipitato in suo soccorso. Del resto, avremmo bisogno di tanti angeli come Mattia, che ringraziamo!!!

Abbiamo chiesto a Mattia un commento conclusivo sul suo intervento: “Davanti a quelle richieste di aiuto cosi disperate, non ci ho pensato due volte, dovevo soccorrere quella donna in pericolo di vita come del resto faccio ogni giorno grazie al mio mestiere che mi nobilita il cuore e l’anima. Ringrazio il giorno che ho seguito il mio istinto per iniziare il mio percorso di studi per diventare Dottore in Infermieristica.”

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