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Europa Verde ribadisce il suo no al deposito Gnl

Europa Verde ribadisce il suo no al deposito Gnl

Comunicato stampa Europa Verde su adesione a manifestazione del 24 agosto contro il progetto del deposito Gnl di Edison. Di seguito il testo:
“Europa Verde invita tutti i cittadini e le cittadine della provincia di Brindisi a partecipare alla manifestazione che le Associazioni stanno organizzando per il prossimo 24 agosto alle ore 18:30 in Piazza Vittorio Emanuele II, sotto la sede dell’Autorità Portuale, a Brindisi.
Noi di Europa Verde ci saremo e invitiamo tutti e tutte a essere presenti in piazza per una protesta sincera e sentita che parta dalla società civile, nell’interesse del territorio e delle future generazioni.
Non é una novità che sin dal primo momento noi di Europa Verde ci siamo espressi contro il progetto di Edison e contro qualsiasi anacronistica iniziativa che avesse a che fare con i combustibili fossili. Sulla questione è più volte intervenuto anche il Co-portavoce Nazionale di Europa Verde On. Angelo Bonelli, che con noi ha spiegato in maniera trasparente e chiara cosa comporterà il deposito di GNL per la città di Brindisi. Tale deposito, rifiutato da vari porti italiani – tra cui quelli di Bari, Napoli e Messina – agevolerà solo alcuni portatori di interesse, creerà solo una trentina di posti di lavoro e avvantaggerà in termini economici, turistici e commerciali (quindi anche occupazionali) il porto di Bari a discapito di quello di Brindisi e del suo territorio. Oltre ai problemi ambientali e di sicurezza pubblica, di cui alcuni si sono accorti solo ora che è stata resa nota l’istallazione di una torcia, noi ci siamo sempre opposti anche alla stessa ubicazione dell’impianto, ubicazione limitante per la logistica e per le potenzialità economiche di sviluppo del porto e dell’aeroporto. Se Edison e l’Autorità Portuale avessero veramente voluto fare degli investimenti per la città avrebbero potuto terminare il banchinamento di Capobianco o cercare una sistemazione più idonea invece che realizzare il progetto su una banchina già infrastrutturata e già in uso.
Siamo felici della recentissima presa di posizione da parte di chi, fino a qualche giorno fa, era favorevole all’impianto e da parte di chi aveva preferito non esprimersi in modo chiaro.
Gli ultimi episodi ci raccontano che addirittura l’amministrazione Marchionna non ha proseguito la strada del ricorso al TAR del Lazio e ha concesso a Edison la banchina di Costa Morena a un costo irrisorio a discapito delle entrate comunali e quindi, di riflesso, dei cittadini.
Il ricorso al TAR era stato fortemente voluto dall’ex sindaco Rossi per fermare la realizzazione dell’impianto dopo che l’opposizione e – cosa gravissima – anche parte della maggioranza della passata amministrazione avevano fatto perdere il numero legale durante quel Consiglio Comunale del 26 luglio 2021 che avrebbe dovuto esprimere il rifiuto da parte di Brindisi alla realizzazione dell’impianto.
La divergenza di vedute riguardo alla questione è stata una delle motivazioni della “rottura” del centro sinistra durante le ultime elezioni amministrative del maggio scorso, è inutile negarlo: da una parte l’ex Sindaco Rossi con idee chiare sul futuro della città, dall’altra quel pezzo della passata maggioranza che insieme a un pezzo dell’opposizione non solo non ha mai espresso una posizione chiara riguardo al deposito di GNL o alle scelte dell’Autorità Portuale, ma ha di fatto permesso che si arrivasse al punto attuale non prendendo una posizione contraria e facendo appositamente mancare il numero legale durante il citato Consiglio Comunale.
Il resto della passata opposizione, quella oggi al governo della città, rassicurata dal Presidente dell’Autorità Portuale Patroni Griffi, non nutriva alcun dubbio circa il proprio consenso alla realizzazione dell’impianto, pur non essendo ancora reso noto il progetto da parte di Edison. Oggi emergono i <<se>> e i <<ma>> sia da parte di alcuni consiglieri comunali sia da parte dell’on. Mauro D’Attis. Ci aspettiamo ora un comunicato stampa anche da parte del consigliere regionale Fabiano Amati, da sempre strenuo sostenitore e difensore dell’opera.
Speriamo in ripensamenti sinceri sull’opera, ora che questa è stata autorizzata e che non ci sono più i termini per fare ricorso. Allo stato dei fatti è facile cavalcare politicamente l’onda del dissenso da parte dell’opinione pubblica.”

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