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Attacchi alla Cgil:”ll sindaco di Brindisi esca dal silenzio, rispetto a quanto accaduto sulla vertenza del centro antiviolenza”

Attacchi alla Cgil:”ll sindaco di Brindisi esca dal silenzio, rispetto a quanto accaduto sulla vertenza del centro antiviolenza”

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma :: CGIL Confederale e le Segreterie di categoria territoriali: SPI; FLAI; FP; FILCAMS; FLC;FILLEA;FIOM;FILT;SLC; FISAC;NIDIL; Coordinamento Donne Cgil.

Come gruppo dirigente della CGIL di Brindisi, nella pluralità di donne e uomini, evidenziamo la gravità di quanto dichiarato per mezzo stampa dal gruppo consiliare di FdI, che è di fatto falso, denigratorio e offensivo nei confronti della nostra Organizzazione. Intanto precisiamo che la vertenza sul centro antiviolenza è rientrata grazie alle risorse economiche rimesse a disposizione per non interrompere un servizio essenziale, e alla riprogrammazione progettuale che deve essere riportata in discussione nella Cabina di Regia del Consorzio. Non sappiamo dove siano stati finora i rappresentanti di FdI, ma vogliamo rasserenarli: noi eravamo qui, ieri come oggi. Sono documentate, infatti, le diverse vertenze sindacali aperte contro la vecchia Amministrazione Comunale, così come ce ne sono altre, oggi, aperte contro l’attuale Amministrazione che ci vede protagonisti. Ci viene spontaneo, quindi, esortare il gruppo consiliare di FdI a svegliarsi e a misurarsi con la realtà dei fatti e a non illudersi di fare politica rivolgendo becere accuse a chi fa il proprio lavoro da sempre, nel territorio, in piena autonomia.
Su quanto poi accaduto, Il centrodestra, e Fratelli d’Italia in particolare, perde l’ennesima occasione per fare bella figura osservando il silenzio. a fronte anche della presa di posizione delle donne e degli uomini del circolo Atreju-Brindisi, del loro stesso partito. Non paghi dell’offensivo bacio lanciato nei confronti delle vittime di violenza, le quali hanno testimoniato con la loro presenza fisica la fondatezza della battaglia condotta dalla Cgil per tutelare un servizio essenziale e lavoratori che da 25 anni a Brindisi lo garantiscono, non paghi della chiusura all’ascolto di un vice sindaco, che dovrebbe dare voce – non fosse altro che per l’incarico istituzionale che ricopre – ai cittadini da cui trae il mandato a governare, anziché riannodare il filo del dialogo, I rappresentanti di FdI proseguono lanciandosi in una serie di sproloqui e mistificazioni per distogliere l’attenzione dai veri problemi della città.
Se è vero che errare è umano, perseverare è diabolico. E se al peggio non ci sarebbe limite cosa dovranno aspettarsi i brindisini e le donne di questa città la prossima volta che avranno un problema? Dopo le «mevolate» di qualche settimana addietro –nei confronti della sorella di una vittima di violenza, che hanno fatto inorridire l’ Italia intera – e le «oggianate» dei giorni scorsi a cosa andremo incontro? Val la pena denunciare che il Coordinamento donne della Cgil di Brindisi ha stigmatizzato tali comportamenti come patriarcali e inaccettabili in una società fondata sul rispetto.
La forte protesta messa in campo dal sindacato del quadrato rosso e soprattutto dalle utenti del servizio – le quali hanno messo in strada i loro drammi personali per testimoniare l’ efficacia di un servizio essenziale alle tante persone fragili che esistono in questo territorio – ha avuto un epilogo positivo grazie alla continua attenzione del sindacato nei confronti dei diritti delle donne, dei bambini, delle lavoratrici e dei lavoratori .
Per questo siamo indignati di fronte ai continui e gratuiti attacchi da parte di chi gestisce la cosa pubblica in maniera confusa, persevera nella strumentalizzazione e continua ad alimentare la conflittualità. Un atteggiamento che riteniamo scellerato e antidemocratico e che lede alla base anche il rapporto tra cittadino e Istituzioni, proprio quello che, a parole, il Sindaco di Brindisi dice di voler recuperare, al punto di averne fatto uno dei punti qualificanti del suo mandato elettorale.
E proprio al primo cittadino, così come ai rappresentanti in Parlamento di questa maggioranza che si rifanno ai principi di una destra liberale, chiediamo cosa pensano dei loro goffi «compagni di viaggio».
Dal Sindaco ci saremmo aspettati una parola, una presa di posizione nel segno dello sbandierato rapporto di fiducia che dovrebbe esserci con i cittadini, purtroppo ci troviamo di fronte all’ennesimo imbarazzante silenzio.
A lui e a tutti gli altri ricordiamo che le Istituzioni vanno onorate, è un impegno costante per cui tutti coloro che credono nella democrazia, nei valori della Costituzione, della difesa del lavoro, della cura dei fragili e nella solidarietà tra persone, hanno il dovere di battersi.
Considerando il confronto il sale della democrazia, chiediamo al Sindaco di prendere una posizione netta di fronte a tali atteggiamenti, che mai, nella storia di questa città si sono verificati.

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Redazione

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