Fasano, «Incendi», SenzaConfine porta in scena il capolavoro di Wajdi Mouawad
Una sfida impegnativa per un testo altamente impegnativo e coinvolgente, capace di appassionare lo spettatore dal primo all’ultimo minuto e di farlo immedesimare nella storia dei due protagonisti come pochi testi teatrali al mondo riescono a fare.
L’Associazione SenzaConfine propone lo spettacolo «Incendi», opera del celebre drammaturgo e scrittore libanese Wajdi Mouawad, con adattamento di Massimiliano Vado.
I ragazzi della compagnia fasanese si esibiranno giovedì 6 luglio alle 21.00 nel suggestivo e affascinante Parco rupestre Lama D’Antico, location ideale per la storia narrata da Mouawad, un autentico “teatro naturale a cielo aperto” capace di fornire una scenografia rupestre ad hoc e fatta di grotte e ulivi millenari, raccolti sotto un cielo trapunto di stelle.
Lo spettacolo conserva il pathos della tragedia greca e la tensione di un thriller, e racconta una storia complessa di amore, di odio, di guerre, di atrocità che riguarda tutti noi.
È la storia di Nawal una donna coraggiosa la cui vita disperata passata attraverso gli orrori, gli strazi, le devastazioni materiali e morali delle guerre, in un paese mediorientale, decide di ribellarsi alla condizione di subalternità femminile attraverso la conoscenza, il saper leggere e scrivere, l’educazione.
«Incendi» narra una vicenda dove lo spazio e il tempo si sovrappongono in una sorta di flash back continuo e racconta il percorso di Nawal dalla ricerca del figlio scomparso, alla crudeltà della prigione, dal dolore, all’umiliazione dello stupro, alla protesta con cinque anni di silenzio inspiegabile, alla morte.
L’evento rientra nel cartellone teatrale dell’ATS Katharà nell’ambito del progetto di gestione del Teatro Sociale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fasano.
Cast: Maria Barnaba, Veronica Calella, Matteo Cernuta, Michele Conversano, Alessandro Fanizza, Ilenia Masciandaro, Sonia Pugliese.
Regia: David Marzi e Teresa Cecere
