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Vicenda vendita a EuroApi, Luperti: “Era una storia già scritta che colpisce a morte i lavoratori brindisini”

Vicenda vendita a EuroApi, Luperti: “Era una storia già scritta che colpisce a morte i lavoratori brindisini”

Comunicato stampa del consigliere comunale Lino Luperti sulla questione dello Stabilimento Sanofi Aventis venduto ad EuroApi. Di seguito il testo:
“Nel silenzio generale EuroApi, il gruppo che ha acquistato lo stabilimento Sanofi di Brindisi, ha annunciato che non c’è futuro – all’interno del gruppo – per lo stabilimento brindisino. Un fatto gravissimo che determinerà conseguenze inimmaginabili per l’economia del nostro territorio, soprattutto se si va a sommare questa notizia alla chiusura della centrale termoelettrica di Cerano ed alle dismissioni annunciate in altri comparti produttivi.
Siamo di fronte, insomma, ad una situazione drammatica dal punto di vista economico ed occupazionale che meriterebbe ben altre attenzioni e invece ci ritroviamo di fronte ad un silenzio a dir poco imbarazzante.
Non si registra un solo segnale di reazione ed allo stesso tempo di attenzione nei confronti dei lavoratori che rischiano, nel comparto farmaceutico, di perdere concretamente il proprio posto di lavoro.
Anche se in colpevole ritardo (la cessione da Sanofi ad EuroApi avrebbe già dovuto richiedere garanzie da parte di chi occupa ruoli di rappresentanza del territorio), ci saremmo aspettati pesanti prese di posizione e appelli all’azienda a rivedere le proprie scelte fortemente penalizzanti per Brindisi. E invece niente!
Da qui il nostro invito al Sindaco Marchionna di farsi promotore di una conferenza dei capigruppo durante la quale elaborare decisioni immediate ed unitarie sullo stato comatoso dell’industria brindisina.
Ci troviamo di fronte, insomma, ad un territorio che collassa, mentre qualcuno continua a riempirsi la bocca con milioni di euro e progetti che sono ancora solo sulla carta, mentre qui si corre il rischio concreto (tra fuoriusciti dei comparti energetico, chimico, farmaceutico ed aeronautico) di ritrovarsi tra qualche mese con migliaia di lavoratori senza salario e con un comparto industriale ridotto ai minimi termini.”

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