Donna ubriaca aggredisce operatrice del 118 che l’ha soccorsa, la denuncia del sindacato e la solidarietà del DG Asl Brindisi

Donna ubriaca aggredisce operatrice del 118 che l’ha soccorsa, la denuncia del sindacato e la solidarietà del DG Asl Brindisi

A denunciare quanto accaduto ad una soccorritrice del 118 a Brindisi, il giorno di Ferragosto, è stata la Uil Fpl attraverso una nota stampa che senza mezzi termini attribuisce la problematica a mancata organizzazione e pessima gestione di casi analoghi poichè, dice il sindacato “episodi di violenza ormai frequenti rimangono stranamente nascosti, come se il tutto rientrasse nella normalità”.
A subire l’aggressione una operatrice di 30 anni, intervenuta con dei colleghi per soccorrere una donna visibilmente ubriaca che le ha provocato diverse ferite. Ora l’aggredita vorrebbe presentare denuncia. Del resto, l’aggressione si è protratta nel pronto soccorso e al momento dell’intervento con il mezzo ha fatto perdere diversi minuti preziosi all’ambulanza sul posto dove il soccorso era avvenuto.
La brindisina protagonista dell’aggressione, era per strada in evidente stato di alterazione causato dall’alcol ingerito. Intravista da un passante è stata fermata e si è provveduto a chiamare il 118. All’arrivo l’aggressione agli stessi soccorritori ed  in particolare alla operatrice protagonista della vicenda e poi ancora in ambulanza e nel Pronto Soccorso dell’Ospedale “Perrino”.  La prognosi per la dipendente del 118 è di sei giorni.
Dal sindacato tuttavia scrivono: ” “Vorremmo ricordare che la parola sicurezza in questa azienda da qualche decennio è venuta meno. Non riusciamo a comprendere come sia possibile, ancora oggi, impiegare i mezzi utilizzati per il servizio d’urgenza, con le relative risorse economiche pubbliche, per taluni individui che con la loro immaturità nei giorni di festa e non solo, sottraggono del tempo prezioso ai codici rossi e d’urgenza per l’intero servizio Emergenza Urgenza alla popolazione brindisina”. Una volta accertato lo stato di turbamento elevato e conoscendo bene i sintomi e le azioni di tale ‘turbamento’, quale motivo, medico legale, o normativa vigente impone il trasporto e lo stazionamento dell’utente all’interno del pronto soccorso per continuare a disturbare il personale sanitario e i degenti che hanno necessita di cure anche contro il loro volere”? Quali sono i protocolli o le attuali normative che impongono al personale del 118 l’invio di un equipaggio di solo donne a gestire eventi di probabile violenza senza l’ausilio delle forze dell’ordine”.
La solidarietà del Direttore Generale Asl Brindisi De Nuccio
Il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, interviene sull’aggressione avvenuta a danno di una operatrice del 118 da parte di una persona in stato di ebbrezza, durante il trasporto in ambulanza.
“Sono inconcepibili e ingiustificabili gli atteggiamenti di violenza nei confronti di chiunque – sottolinea – e in particolare di chi presta un servizio così prezioso e fondamentale per la collettività. Cercheremo di potenziare la sicurezza e tutelare al meglio il lavoro di tutti gli operatori sanitari”.
Proprio al tema delle aggressioni la Asl ha di recente promosso una campagna di sensibilizzazione per dire “no alla violenza”. Aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori è un reato. Qualsiasi atto di violenza sarà segnalato all’Autorità Giudiziaria.
Marrazzi (Fials): “Nessuna tolleranza, solidarietà alla lavoratrice”
“Nessuna giustificazione può essere addotta per giustificare l’atto di violenza che ha colpito un’operatrice del servizio 118. Lo dichiara con fermezza Elena Marrazzi, Segretario Nazionale Fials e responsabile del Coordinamento donne dello stesso sindacato. “Questo episodio deplorevole ci richiama all’urgenza di affrontare il tema della sicurezza dei nostri operatori sanitari con estrema serietà. Le persone che si dedicano a fornire cure cruciali alla collettività meritano rispetto e protezione incondizionati. Come Coordinamento Donne, condanniamo inequivocabilmente questa aggressione e ci impegniamo a promuovere un ambiente in cui simili atti non abbiano piu’ spazio. Sosteniamo pienamente l’operatrice coinvolta e ci adopereremo affinché il suo coraggioso impegno non venga offuscato da episodi così vergognosi. È nostro dovere assicurare che i professionisti sanitari possano svolgere il proprio lavoro in condizioni di sicurezza e dignità”.

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