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Intercettati, in un mese, 400 mila euro di valuta non dichiarata nel Porto e aeroporto di Brindisi

Intercettati, in un mese, 400 mila euro di valuta non dichiarata nel Porto e aeroporto di Brindisi

I Finanzieri del Gruppo di Brindisi, unitamente a funzionari della locale Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, nell’ambito dei quotidiani servizi di vigilanza operati all’interno dello scalo portuale e aeroportuale, hanno intercettato ingenti somme di denaro in entrata/uscita dal territorio nazionale, per le quali sono state omesse le relative dichiarazioni doganali.
Il viaggiatore, infatti, è tenuto alla presentazione di una dichiarazione di valuta presso l’Ufficio doganale di entrata o di uscita dal territorio dell’Unione Europea quanto trasporta valuta per importi superiori ai 10.000,00 euro.
Nello specifico settore, l’attività dei finanzieri e dei funzionari doganali, svolta in perfetta sinergia ecoordinamento, ha permesso di intercettare, nel mese di luglio 2023, valuta non dichiarata in ingresso/uscita dal territorio dello Stato per oltre 400.000 euro.
Nei confronti di 33 soggetti rinvenuti in possesso di valuta superiore al consentito sono in corso controlli ed approfondimenti da parte della Guardia di Finanza volti ad individuare eventuali violazioni di carattere fiscale.
In una occasione, inoltre, si è proceduto al sequestro amministrativo della somma di 3.700,00 nei confronti di un soggetto di nazionalità albanese, in procinto di imbarcarsi a bordo di un traghetto diretto verso il paese delle Aquile.
In tale ultima circostanza, prezioso si è rivelato l’impiego dell’unità cinofila “Gringo” in forza alla Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Brindisi, specializzata nel “fiutare” e individuare ingenti quantitativi di banconote. In un caso, proprio l’impiego dei cash dog ha permesso di rinvenire 20.000 euro abilmente occultati in un nascondiglio ricavato all’interno di un mezzo sottoposto a controllo.
Tali unità cinofile sono dei cani dotati di un grande olfatto. Fin da cuccioli vengono addestrati a riconoscere l’odore delle banconote, anche a distanza, nascoste sulla persona, nei doppifondi dei veicoli, dei bagagli ovvero occultate nei modi più stravaganti ed ingegnosi.
I cani impiegati contro il traffico di valuta seguono un percorso di addestramento uguale a quello previsto per i cani antidroga. Prima frequentano un corso base di 6 mesi, poi proseguono l’addestramento presso i Reparti di destinazione. Per abituarli al caratteristico odore delle banconote viene usato il denaro deteriorato che viene ritirato dalla Banca d’Italia.
Un addestramento lungo e complesso durante il quale i cani imparano a fiutare il denaro. Così come per i cani antidroga, il lavoro per i cash-dog assume la caratteristica del gioco: ad ogni ritrovamento il “conduttore” regala loro una pallina da tennis e il prezioso impegno, così, diventa sempre un’occasione di grande divertimento per l’animale.

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